Olimpiadi 2016: la Toscana torna a casa con 11 medaglie
Quattro ori, quattro argenti e tre bronzi. La Toscana è stata protagonista alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
In termini assoluti la Toscana si pone nel medagliere come la Svizzera meglio dell'Argentina, della Grecia, del Sudafrica, del Belgio, della Turchia.
Undici medaglie da festeggiare: quattro ori, quattro argenti e tre bronzi, se guardiamo solo alle individuali il bottino, paraddossalmente, fa ancora più impressione: un quarto del totale italiano, quattro ori, due argenti e due bronzi, con un dominio assoluto nel tiro a volo e a segno e straordinarie affermazioni nel nuoto (anche di fondo).
Due medaglie d'oro sono arrivate dal tiro a segno, il fiorentino Niccolò Campriani (carabina 10 e 50 metri), un oro nello skeet di tiro a volo Gabriele Rossetti (di Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia) e, sempre nello skeet, l'oro al femminile di Diana Bacosi, che è nata a Città della Pieve ma è cresciuta in provincia di Siena, a Cetona. Argento di Marco Innocenti (di Montemurlo, in provincia di Prato) nel double trap. Ma anche il nuoto ci ha dato delle belle soddisfazioni: la nuotatrice di fondo Rachele Bruni (di Comeana, in provincia di Prato) ha vinto l'argento all'ultimo secondo, dopo un arrivo da brividi con tanto di squalifica della rivale. E la Bruni ha rotto anche un tabù durato fin troppo nello sport italiano: non un outing, come ha commentato superficialmente qualcuno, ma una semplice dedica della medaglia alla compagna Diletta. Insomma, la libertà di non doversi nascondere.
Ma il nuoto è anche il regno del livornese Gabriele Detti, bronzo nei 400 e 1500 stile libero. L'immagine del suo abbraccio in piscina con il compagno di allenamenti Paltrinieri, oro da favola, resterà nella storia delle olimpiadi azzurre.
Ma la Toscana non è stata certo a guardare negli sport di squadra: non è riuscito a bissare l'argento di Londra, ma il leader del Settebello Stefano Tempesti da Prato ha comunque pianto per il bronzo della pallanuoto. Tempesti, una leggenda: colonna della Nazionale, un palmarès ineguagliabile, cinque olimpiadi e la forza di tornare in vasca dopo il grave infortunio all'occhio per una pallonata presa in allenamento a poche settimane dalla partenza per il Brasile. Chapeau. E ancora Prato ha messo lo zampino nell'argento del Setterosa con la sua Chiara Tabani, stellina della Nazionale di pallanuoto femminile.
E infine c'è anche la pallavolo maschile: Fucecchio ha tifato fino all'ultimo per il suo Simone Buti, decisivo nella semifinale con gli Usa non meno di Zaytsev, con un ace che ha permesso di ottenere un break decisivo nel tiebreak e il muro che ha chiuso la partita. Alla fine è arrivato un argento che comunque è pregiatissimo. Per l'oro se ne riparlerà a Tokyo nel 2020...
Un pensiero, però, va a un'altra toscana straordinaria, la pratese Marta Pagnini, capitano della Nazionale di ginnastica ritmica, bronzo a Londra 2012 e quarta a Rio. Pochi centesimi dal podio, una giuria col braccino corto e la fine di una strepitosa carriera: merita un grande applauso.
“Le Olimpiadi di Rio hanno riservato grandi soddisfazioni agli atleti della Toscana: tanti risultati e un contributo importante nel medagliere italiano che confermano la nostra Regione come un bacino prolifico per talenti e sport”. Parole del Presidente regionale del CONI Toscana, Salvatore Sanzo, che al termine del Giochi olimpici si dice soddisfatto del bottino portato a casa dagli atleti toscani.