Una vera e propria impresa: il quartetto pistoiese accede per la prima volta nella storia alla finale del trofeo.
Quella che sabato scorso ha fatto la prima squadra della Chiti Scherma Pistoia non può che essere definita un’impresa. Il quartetto pistoiese ha infatti conquistato, per la prima volta nella sua storia, la finalissima della coppa Italia di serie A/1, manifestazione che annualmente premia la migliore società italiana non militare. Nel suggestivo scenario della biblioteca San Giorgio, la Chiti ha superato il club scherma Formia ribaltando la sconfitta patita la scorsa settimana nell’incontro di andata.

I pistoiesi hanno messo rapidamente in cassaforte l’incontro vincendo il match per 2-0 (all’andata era finita 2-1 per Formia) e l’accesso alla finale è stato deciso dal match di spareggio. L’incontro è stato equilibrato e si è risolto nell’ultimo assalto condotto dall’insostituibile Marco Gori che nel finale ha trovato il parziale decisivo per chiudere i conti. Il quartetto pistoiese era composto da Luca Magni, Gabriele Magni, Marco Gori e dal ventenne esordiente Alessandro Ferrari (formiano di nascita e di prima formazione schermistica, quindi ex di turno) che è stato la lieta sorpresa della serata. Il suo ingresso in pedana ha contribuito in modo determinante alla realizzazione dei parziali che hanno consentito alla Chiti di chiudere con largo margine entrambe le manches.

Una bella soddisfazione per un atleta che in pochi anni è riuscito, grazie ad impegno e dedizione fuori dal comune, a passare con disinvoltura dal fioretto alla spada e ad affacciarsi con il giusto piglio in ambito assoluto. Ora per la Chiti ci sarà l’ultimo ostacolo, costituito dalla finalissima contro il Cus Catania, in programma a Roma ad inizio settembre. Intanto alla Chiti rimane la soddisfazione, oltre che per la vittoria, anche per essere riuscita a portare la scherma all’interno di uno dei luoghi per eccellenza della cultura.

La serata è stata organizzata anche con il contributo dei soci Coop che hanno regalato alla Chiti alcune attrezzature per l’attività paralimpica ed omaggiato con un presente la squadra ospite.