Si comunica l’esito dell’avviso per la ricerca di collaboratori nell’ambito del Progetto del Censimento Nazionale degli Impianti Sportivi:
COORDINATORE REGIONALE:
Leanza Antonio
RILEVATORI PROVINCIALI:
AREZZO |
Pagliai |
Giulia |
FIRENZE |
Coppi |
Marco |
GROSSETO |
Zoni |
Elisa |
LIVORNO |
Giorgi |
Dario |
LUCCA |
Gonnella |
Barbara |
MASSA |
Bondielli |
Laura |
PISA |
Pierotti |
Matteo |
PISTOIA |
Rabuzzi |
Chiara |
PRATO |
Bertini |
Lorenzo |
SIENA |
Da Frassini |
Luca |
IL PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO
PER GLI IMPIANTI SPORTIVI
Firenze 20 Novembre 2014 Sala Assemblee, Confindustria Firenze, Via Valfonda 9, Firenze
ANCE TOSCANA - con la collaborazione dell’Associazione E.S.T. di Venezia - prosegue nella attività di promozione degli strumenti del partenariato. Dopo i primi due Workshop dedicati al processo (lo studio di fattibilità economico finanziaria e l’allocazione del rischio, la bancabilità) con il terzo si avvia un ciclo dedicato al “prodotto”.
Si inizia il 20 novembre prossimo alle ore 9,00 presso Confindustria Firenze (Via Valfonda 9-Firenze) con l’analisi delle problematiche connesse all’utilizzo del partenariato pubblico privato per gli impianti sportivi, un tema ad ampia valenza ove si abbia una visione a tutto campo che consideri tutti benefici derivanti dallo svolgimento di attività sportiva e motorio-ricreativa, come strumento di attuazione del diritto alla salute, al completo benessere fisico, psichico e sociale della persona ed alla prevenzione della malattia e delle dipendenze.
In Italia il quadro dei praticanti sport ed attività motoria è sconfortante: dai dati di un sondaggio di Eurobarometro del 2010 emerge come in Italia solo il 29 % svolge una qualche attività sportiva
(regolarmente e abbastanza regolarmente) rispetto ad una media europea che si attesta intorno al
40% e, contestualmente: ugualmente in Italia ben il 55% degli intervistati non svolga alcuna attività
sportiva. Tale dato risulta particolarmente preoccupante in quanto l’Italia si attesta al quarto posto
della classifica dei paesi “meno sportivi” dell’UE preceduta soltanto da Grecia, Bulgaria e
Portogallo in questa certamente poco invidiabile classifica.
Dai dati CONI risultano in Toscana oltre 300.00 atleti iscritti a 4.300 società con 72.000 operatori sportivi impegnati: la graduatoria delle discipline per numero di praticanti vede nell’ordine calcio, tennis, pallavolo, pallacanestro ed atletica leggera mentre per numero di società il calcio è seguito dal ciclismo, dalla pesca sportiva ed attività subacquee, dalla pallavolo e dal tennis.
Quasi 8.250 atleti per ogni 100.000 abitanti: un dato superiore alla media nazionale di poco più di 7.600 praticanti per 100.000 abitanti, un dato comunque basso rispetto alla media europea
Esiste anche in Toscana un problema di carenza di impianti sportivi con tante situazioni dove le diverse discipline si contendono la disponibilità degli spazi per le loro attività, gli impianti esistenti non sono a norma con restrizioni al loro uso: ha fatto scalpore la notizia dello spostamento del meeting internazionale di nuoto con Federica Pellegrini a Massarosa da Viareggio la cui piscina è stata dichiarata parzialmente inagibile.
Se l’obiettivo è quello di assicurare ai cittadini la possibilità di svolgere l’attività sportiva e motorio-ricreativa il partenariato pubblico privato può risultare uno strumento di grande utilità per consentire la realizzazione di impianti nel rispetto dei vincoli all’indebitamento e di assicurare una sana ed efficiente gestione degli impianti.
Vanno considerate tutte le cautele necessarie per utilizzare i diversi strumenti (project financing, leasing in costruendo, contratto di disponibilità, sponsorizzazione) per la realizzazione di opere “fredde”, quelle cioè i cui proventi attesi non sono in grado di ripagare l’investimento: ma il partenariato offre grandi vantaggi, se correttamente usato, per tempi rapidi di esecuzione e pagamenti solo a lavori collaudati.
Il convegno, presieduto e coordinato da Vincenzo Di Nardo Vicepresidente di ANCE, si aprirà con i saluti del presidente di ANCE Toscana Riccardo Spagnoli , di Salvatore Sanzo, presidente del Comitato regionale toscano del CONI (partner decisivo nell’organizzazione dell’iniziativa) e dell’Assessore allo Sport del Comune di Firenze Andrea Vannucci (impegnato in quella grande operazione di partenariato che è il nuovo stadio della Fiorentina) .
La relazione introduttiva “Il partenariato per gli impianti sportivi: vincoli, criticità ed opportunità”
è affidata a Luca Canessa Segretario Generale del Comune di Massarosa (LU) alla quale farà seguito l’illustrazione di due casi concreti, il Centro sportivo Chimera di Arezzo a cura di Lamberto Favilli di MBF S.p.A. Arezzo e l’ adeguamento e potenziamento del Campo sportivo Chiavacci , a cura di Amedeo Scura e Sara Donatiello del Comune di Prato.
Il convegno affronterà poi l’analisi della situazione degli impianti sportivi in Toscana, affidata a
Luca Paglianti, Responsabile per l’impiantistica CONI Toscana mentre Sandro Tacconi, responsabile per lo sport per la Regione Toscana entrerà nel merito dell’ Impiantistica Sportiva, delle opportunità attivate dalla Regione Toscana ed il ruolo del partenariato
Con quali risorse sarà possibile finanziare la realizzazione degli impianti lo dirà l’intervento del Commissario Straordinario dell’Istituto per il Credito Sportivo Paolo D’Alessio: un ruolo fondamentale quello dell’ICS nella crescita dell’impiantistica sportiva in Italia.
I comuni hanno una responsabilità primaria nella realizzazione degli impianti: ad essi decidere sia nella loro programmazione sia nella capacità di accogliere le proposte avanzate autonomamente dalle società e dalle imprese lo spazio del partenariato: questo è il tema affidato a Sandra Capuzzi, Assessore del Comune di Pisa e Responsabile per Anci Toscana per le Politiche Sociali, giovanili, servizi alla persona e sport
Infine le idee delle imprese direttamente da chi è quotidianamente impegnato su questo tema: di questo ci parlerà Daniele Pacini di ICET s.r.l. di Pistoia.
Per informazioni:
Il Presidente del CONI Giovanni Malagò: “C’è grande domanda di sport, e la domanda crea posti di lavoro”
Si è svolto quest’oggi a Pisa, nella Sala Ribot dell’Abitalia Tower Plaza, il Convegno “ Lavorare per Sport”, organizzato dal Presidente del CONI Toscana Salvatore Sanzo e dal Presidente del CSI Toscana Carlo Faraci, al quale sono intervenuti il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi, il Presidente del CSI Massimo Achini e il Presidente dell’ANCI Toscana Sara Biagiotti.
Un convegno che ha puntato l’attenzione sul rapporto tra lavoro e sport: quest’ultimo rappresenta infatti un importante settore economico, con una quota dell'economia nazionale comparabile a quella dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca combinate. Il binomio lavoro-sport è strettissimo, tanto ricco quanto strategico: dal professionismo (che trascina il mercato delle sponsorizzazioni), al turismo sportivo, dall’impulso all’edilizia (legata all’impiantistica), all’impatto sulla sanità e sulla stabilità sociale: non c’è comparto della nostra economia che non entri in contatto con lo sport. Un rapporto tuttavia piuttosto complicato, nel quale il confine tra la sfera sportiva e quella lavorativa è spesso molto più netto di quanto dovrebbe essere. Il Convegno ha approfondito il dibattitto nazionale già aperto sulle difficoltà di tradurre l’impegno nello sport in comportamenti economicamente sostenibili e socialmente riconosciuti, sia per la scelta di chi offre il proprio tempo e le proprie competenze in modo volontaristico, sia per la necessità di chi è chiamato a riqualificarsi nella società dopo decenni di pratica d’élite.
LE DICHIARAZIONI:
GIOVANNI MALAGO’ (Presidente CONI): “ La politica si deve amalgamare allo sport, deve venire incontro a noi. Ringrazio questo Governo perché ha dimostrato di capire quelle che sono le nostre problematiche, che possono essere una soluzione per risolvere tante criticità che questo Paese ha, perché c’è grande domanda di sport, e la domanda crea posti di lavoro. Se creiamo i presupposti in termini di offerta, possiamo sfruttare numeri in grandissima crescita. Inoltre la pratica sportiva diffusa permette allo Stato di risparmiare tantissimo in campo sanitario: per questo una delle mie missioni è quella di diffondere lo sport tra i giovani, di ridurre il tasso di sedentarietà”.
SALVATORE SANZO (Presidente CONI Toscana): “ Sono estremamente felice che con lo Sblocca Italia l’impiantistica sportiva e l’edilizia scolastica siano usciti dal patto di stabilità, favorendo così i comuni virtuosi che vogliono investire in questi campi; un segnale importante e significativo di questo Governo. Le palestre scolastiche sono fondamentali per la crescita dei nostri figli ed è qui, dalla scuola, che dobbiamo partire. Questo è il futuro e al tempo stesso la sfida che dobbiamo vincere dal punto di vista sportivo. In materia di professionismo sportivo invece si dibatte da tantissimi anni sulla Legge 91/81: sarebbe il caso di costruire qualcosa di maggiormente attinente a ciò che è diventato oggi lo sport”.
DAMIANO TOMMASI (Presidente AIC): “ E’ difficile, per un ex atleta, entrare da un giorno all’altro nella mentalità di poter lavorare per lo sport dopo una carriera in cui ha lavorato per sport: il primo passaggio è piscologico, quello di rimettersi in gioco. L’Associazione Italiana Calciatori promuove il corso “AIC Ancora in carriera – manager”, una prima fase stimolante del post carriera nella quale cerchiamo di incidere sulle scelte prima che sui contenuti, indirizzando ragazzi che hanno tante capacità e spesso non lo sanno”.
MASSIMO ACHINI (Presidente CSI Nazionale): “ Il tema di oggi riguarda anche la speranza. Questo Paese per ripartire ha bisogno di speranza, che non è impalpabile, ma il motore della vita e della società. Lo sport può fare tanto in termini di speranza, per questo va ringraziata e presa sul serio l’enorme componente di volontari che operano nello sport e non solo”.
SARA BIAGIOTTI (Presidente ANCI Toscana) : “ L’attenzione dei sindaci e degli amministratori al mondo dello sport deve andare incrementandosi. I giovani che fanno sport, che hanno rispetto per le regole, ne beneficiano nella vita di tutti i giorni. I riflessi dello sport sul territorio sono fondamentali per i nostri Comuni”
CARLO FARACI (Presidente CSI Toscana): “ Lavorare per Sport significa anche porre l’accento su migliaia di volontari, ma significa anche che lo sport, socialmente inteso, può essere veicolo di lavoro e professionalità. E poi c’è bisogno di lavorare per lo sport, di cambiare passo, di avere un’attenzione vera verso il mondo dello sport di base. Giovanni Malagò sta facendo cambiare verso al mondo dello sport”
Convegno dal titolo “LAVORARE PER SPORT” che si terrà giovedì 13 novembre p.v. alle ore 17:00 presso la sala “RIBOT” dell’ ABITALIA TOWER PLAZA, Via Caduti del Lavoro, 46, 56122 Pisa.
Quello dello sport è un importante settore economico, con una quota dell'economia nazionale comparabile a quella dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca combinate. Nel 2011 l’indotto generato dall’industria dello sport ha superato i 25miliardi, quasi l’1,6% del P.I.L. Senza contare che nel 2008, il numero di dipendenti direttamente o indirettamente impiegati in questo comparto superava le 30mila unità*.
Il binomio lavoro-sport è strettissimo, tanto ricco quanto strategico: dal professionismo (che trascina il mercato delle sponsorizzazioni), al turismo sportivo, dall’impulso all’edilizia (legata all’impiantistica), all’impatto sulla sanità e sulla stabilità sociale non c’è comparto della nostra economia che non entri in contatto con lo sport.
Nonostante questa premessa (per la verità ancora sottostimata dalla politica) il rapporto tra la pratica sportiva ed il lavoro è molto complicato ed il confine tra le due sfere spesso è molto più netto di come dovrebbe essere.
Il convegno “Lavorare per Sport” intende proprio approfondire il dibattitto nazionale già aperto sulla difficoltà che si riscontra nel tradurre l’impegno nello sport in comportamenti economicamente sostenibili e socialmente riconosciuti, sia per la scelta di chi offre il proprio tempo e le proprie competenze in modo volontaristico, sia per la necessità di chi è chiamato a riqualificarsi nella società dopo decenni di pratica d’élite.